- Carte Francesco Robolotti
Francesco Robolotti (Cremona 1802 – 1885), medico, fisico e cultore di storia locale
La libreria dell’insigne medico ed erudito cremonese – come informa Emilia Bricchi Piccioni (vedi bibliografia) -, costituita da un cospicuo numero di opere a stampa, documenti, pergamene e manoscritti, molti dei quali inediti e prevalentemente di interesse locale, pervenne alla biblioteca – proveniente dal Museo civico di Cremona – nel 1887 dopo una lunga serie di alterne vicende durate oltre vent’anni. Col fondo Robolotti vennero depositate anche le raccolte delle famiglie Ala Ponzone e Araldi Erizzo e quella dell’architetto Luigi Voghera.
Il Robolotti aveva costituito la sua ricca e prestigiosa Libreria acquistando ad aste pubbliche o presso privati tutto quanto – libri, manoscriiti, documenti – riguardasse la sua città.
Un apporto consistente per la sua raccolta era stato 1’acquisto della libreria del canonico Antonio, Dragoni, il quale a sua volta aveva sottratto all’archivio capitolare e a quello comunale codici e documenti indispensabili per la ricostruzione della storia di Cremona, come, ad esempio, il codice Sicardo, un manoscritto pergamenaceo dei XII secolo nel quale erano stati trascritti, per ordine del vescovo Cremonese, ben 161 documenti, il più antico dei quali, la costituzione di Liutprando, risale all’anno 715. Provengono dalla libreria del Dragoni le Memorie del dottor Torresino, un manoscritto autografo di storia cremonese dal 990 al 1473, e il codice diplomatico cremonese, una raccolta di diplomi, brevi e bolle pontificie.
I libri e i manoscritti della libreria Robolotti una volta entrati in biblioteca non vennero tenuti uniti ma furono inventariati mescolati a quelli di altri fondi, per cui ora è difficile ricomporli e quantificarne l’entità poiché molti degli ex libris apposti sui singoli pezzi spesso sono andati perduti in occasione di restauri o di semplici legature.
Del fondo fa parte anche un importante carteggio. Si tratta di circa 1.800 lettere (rilegate in 5 grossi volumi e raggruppate secondo l’ordine alfabetico dei corrispondenti) scritte a Robolotti da medici, storici, eruditi, archeologi, cultori di storia locale o semplici amici. “Un gruppo di lettere in particolare – sottolinea Maria Luisa Betri in un suo saggio (vedi bibliografia) – offre una documentazione significativa per ricostruire alcuni aspetti dell’ambiente medico, in specie lombardo, alla metà del secolo scorso”. Robolotti infatti teneva rapporti epistolari con medici lombardi, veneti, emiliani, piemontesi e napoletani, ai quali si rivolgeva per chiedere consigli sui casi clinici complessi o semplici informazioni; in queste carte è dato così leggere descrizioni particolareggiate di casi patologici, notizie sulle epidemie di colera, statistiche di casi di pellagra, ecc. Cospicuo è pure il numero di lettere provenienti dall’ambiente accademico col quale il Robolotti mantenne sempre stretti rapporti.
Degli oltre 250 crrispondenti (cfr. secondo volume de I carteggi delle biblioteche lombarde, cit., p. 247 -249) si segnalano: Angelo Angelucci (Todi 1820 – Torino 1892), Argelo Bargoni (Cremona 1829 – Roma 1901), Agostino Bertani (Milano 1812 ; Roma 1886), Nicomede Bianchi ( Reggio Emilia 1818 – Torino 1886), Serafino Biffi (Milano 1822-1899), Stefano Bissolati (Rivarolo Mantovano 1823 – Cremona 1898), Serafino Bonomi (secolo XIX), CarloAmpelio Calderini (Milano 1808 – 1856), Cesare Cantù (Brivio 1804 – Milano 1895), Ignazio Cantù (Brivio 1810 – Monza 1877), Antonio Ceruti (Milano 1830 – Ravenna 1918), Ferdinando Coletti (Tai di Cadore 1819 – 1881), Carlo D’Arco (Mantova 1799 – 1872), Giuseppe Del Chiappa (Bagni di Lucca 1782 – Pavia 1867), Salvatore De Renzi (Patemopoli 1800 – Napoli 1872), Antonio Dragoni (Piacenza 1778 – 1860), Giuseppe Ferrario (Milano 1802 – ? 1870), Giuseppe Luigi Gianelli (Padova 1799 – Roma 1872, Romolo Griffini (1825 – 1888), Stefano Jacini (Casalbuttano 1827 – Milano 1891),
Elia Lombardini (Labroque 1794 – Milano 1878), Francesco Longhena (Brescia 1796 – 1864), Filippo Lussana (Cernate San Leone 1820 – 1897), Carlo Morbio (Novara 1811 – Milano 1881), Federico Odorici (Brescia 1803 – 1887), Baldassarre Poli (Cremona 1795 – Milano 1883), AngeloPoma (secolo XIX), Giulio Porro-Lambertenghi (Milano 1811 – 1885), Domenico Promis (Torino 1804 – 1874), Amadio Ronchini (Parma 1812 – 1890), Folchino Schizzi (Verona 1796 – ?), Giuseppe Storti (Roncadella di Casalmaggiore 1803 – Pomponesco 1866), Gaetano Strambio (Milano 1820 – 1905), Luigi Tentolini (Cremona 1793 – 1867), Giacomo Tommasini (Parma 1768 – 1846), Gaetano Tononi (Lugagnano 1843 – Piacenza 1922), Luigi Torelli (Villa di Tirano 1810 – 1887), Andrea Verga (Treviglio 1811 – Milano 1895).
Bibliografia: Maria Luisa Betri, Una fonte per la storia sociale della medicina: le carte Robolotti presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Statale di Cremona, «Società e storia», 1978, n. 3, p. 609-614; Emilia Bricchi Piccioni, Le carte Robolotti presso la biblioteca di Cremona, «Annali della Bibtioteca Statale e Libreria civica di Cremona», volume XLV, 1994, n. 5, p. 63-110.
- Carteggio Francesco Arisi
Francesco Arisi (Cremona 1657 – 1743), letterato, erudito e giurista.
Si tratta di 13 volumi di lettere autografe, provenienti dalla collezione Araldi Erizzo, tutte inviate all’Arisi da amici e collezionisti per un totale di 3.126 pezzi. Altre lettere dell’Arisi sono oggi reperibili nelle carte Francesco Robolotti (vedi scheda a p. 383-384) nonché in altre bibiioteche italiane (Ravenna, Perugia, Pisa, Bassano del Grappa, Venezia) e anche nell’archivio del Comune di Cremona depositato presso il locale Archivio di Stato. Per la descrizione del fondo si rimanda al secondo volume de I carteggi delle biblioteche lombarde, cit., p. 241-243.
- Carteggio Geremia Bonomelli
Geremia Bonomelli (Nigoline di Corte Franca, Brescia, 1831 – Cremona 1914), arcivescovo di Cremona dal 1871.
Il carteggio comprende oltre un centinaio dipezzi tra lettere, telegrammi e biglietti inviati in parte dal Bonomelli e in parte dal suo segretario, don Leone Martinelli (cfr. secondo volume de I carteggi delle bibtioteche lombarde, cit., p. 236 e 255). Tra i destinatari e i mittenti figurano Pasicrate Baruffaldi, Fulvio Cazzaniga, Enrico Giussani, CarloLozzi, barone Carlo Monti, Vittorio Emanuele Orlando, Francesco Tamagno, Serafino Vannutelli, Giuseppe Zanardelli.
- Carteggio Ignazio Alessandro Cozio di Salabue
IgnazioAlessandro Cozio di Salabue (Casale Monferrato, Alessandria, 1755 – Salabue di Ponzano Monferrato, Alessandria, 1840)
Dal 1973 sono depositati presso la Libreria civica i manoscritti e il carteggio del conte Ignazio Alessandro Cozio di Salabue. Si tratta di un materiale bibliografico concernente la tecnica del liuto che Giuseppe Fiorini, liutaio bolognese, acquistò nel 1920 per 100.000 lire daila marchesa Paola Dalla Valle che, a sua volta, l’aveva ereditato insieme a sagome, disegni e arnesi da lavoro che facevano parte della collezione Cozio di Salabue, ormai dispersa a seguito di alienazioni. Nel 1930 Fiorini donò alla città di Cremona i manoscritti, i libri e tutto il materiale liutario. I documenti sono digitalizzati e consultabili al seguente link.
- Carteggio Vincenzo Lancetti
Vincenzo Lancetti (Cremona 1767 – Milano 1851), poligrafo.
I1 carteggio, costituito da 1.611 lettere (1779 – 1844) inviate da parenti, amici, colleghi, studiosi al Lancetti e raccolte in 6 volumi, è stato ampiamente descritto nel secondo volume de I carteggi delle biblioteche lombarde, cit., p. 243-245 a cui si rimanda.
- Carteggio Torquato Sacchi
Torquato Sacchi (xx – tu secolo), uomo politico.
Si tratta di sei lettere (1885-1887) del Sacchi a Guido Miglioli, al direttore del quotidiano cremonese «La Provincia», a Ettore Sacchi, alla Società patriottica di Cremona.
- Carteggio Carlo Speranza
Carlo Speranza (Bozzolo, Mantova, 1778 – Pavia 1867), medico e docente universitario.
Il carteggio, proveniente dalla collezione Robolotti, è costituito da 1.463 lettere inviate allo Speranza e contenute in 6 volumi. Per ta sua descrizione si rimandà al secondo volume de I carteggi delle biblioteche lombarde, cit., p. 249-250 e a Marco Soresina, Contributi alla storia della professione medica nell’Ottocento preunitario: i manoscritti di C. Speranza e le carte Geromini della Biblioteca Statale di Cremona, «Sanità, scienza e storia», 1984, n. l, p. 127 -139.
- Carteggio Trecchi
Trecchi, famiglia nobile cremonese.
Il fondo contiene, oltre a 14 lettere (datate 1662-1682), documenti relativi alla famiglia e ad alcune cause, dichiarazioni, inventari e in particolare materiale riguardante l’eredità di Barbara Schinchinelli, moglie di Manfredo Trecchi. Il fondo conserva inoltre la copia di una lettera patente dell’Imperatore Carlo V (1536) con cui vengono riconfermati alla famiglia Trecchi i privilegi concessi dal duca Francesco Sforza.