Fondo Francesco Novati
Francesco Novati (Cremona, 1859-Sanremo, Imperia, 1915), filologo e critico
Il legato è pervenuto nel 1933, per volontà della famiglia. Si tratta del terzo nucleo di materiale da riferirsi al Novati: il carteggio, alcuni codici e una parte consistente della ricca libreria furono donati nel 1916 dal fratello Uberto alla Biblioteca nazionale Braidense, mentre i manoscritti e i materiali di studio sono conservati, a partire dal 1924, presso la Società storica lombarda.
Il fondo cremonese, il più esiguo, consta di 809 titoli, tra i quali pubblicazioni di letteratura, storia (anche locale), geografia e viaggi (Novati visitò gran parte d’Europa e alcune regioni dell’Asia), musica (in particolare opere di Richard Wagner, particolarmente apprezzato dal filologo cremonese), cultura varia (a testimonianza della ricchezza degli interessi intellettuali del Novati).
I testi sono collocabili cronologicamente tra il Seicento e l’anno di morte dello studioso; i pezzi più antichi sono due opere di Pietro Mattei edite a Venezia nel 1630 (Il principe glorioso. Panegirico nel quale si spiega la vita e si descrivono l’opere eroiche del grande Enrico IV re di Francia e L’uomo saggio nelle osservationi di Stato e di Historie, formato sopra la vita et negotiationi fatte in servigio degli ultimi cinque re di Francia dal signor di Villeroy); la pubblicazione più recente, in due volumi, è La spedizione nel Karakoram e nell’Imalaia occidentale- 1909- di S.A.R. il principe Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi. Con annesso un volume di panorami e di carte, Bologna, 1912.
Presenti nel fondo anche quattro titoli posteriori alla morte del Novati e diverse sue commemorazioni, databili agli anni 1915-1919, di autori quali Pio Rajna, S. Fermi, Vittorio Cian.
Il fondo comprende anche opere di Francesco Novati, che in particolare trattano di storia locale e di letteratura, soprattutto medievale, particolarmente studiata dal filologo. Del 1878 è L’ Index fabularum Aristophanis ex codice Ambrosiano 439 sup., del 1881, Poeti veneti del Trecento. Antonio da Tempo, Albertino Mussato, Jacopo Habiani, Andrea da Trebano, del 1912 e del 1913 i discorsi pronunciati nell’adunanza generale ordinaria della Società storica lombarda, della quale il Novati fu presidente; del 1914, Nuovi aneddoti sul Cenacolo letterario padovano del primissimo Trecento, del 1915 Stendhal e l’anima italiana.
Il fondo comprende opere del Novati pubblicate dopo la sua morte, quali Le nozze in Friuli nei secoli XVI e XVII (Udine, 1925), Storia letteraria d’Italia. Le origini continuate e compiute da Angelo Monteverdi (Milano, 1926), Visioni dantesche (Cremona, 1931).
Da segnalare la presenza nel fondo di appunti manoscritti per la genealogia della famiglia Novati e di una lettera di condoglianze del sindaco di Cremona per la morte del Novati, indirizzata al fratello Uberto.
Esiste un inventario topografico del materiale documentario, che è anche schedato all’interno del catalogo generale della Biblioteca statale.