Fondo Cozio
Il fondo Cozio pervenne alla Biblioteca Statale di Cremona (deposito Libreria Civica) negli anni successivi il 1973, dopo essere stato conservato per alcuni decenni presso il locale Museo Civico al quale era stato donato dal liutaio bolognese Giuseppe Fiorini nel 1930 in seguito ad alterne vicende alla morte del conte. Il fondo è costituito dai manoscritti e dal carteggio del conte Ignazio Alessandro Cozio di Salabue (Casale Monferrato 1775 - Salabue 1840), collezionista e abile commerciante di strumenti ad arco: la sua raccolta comprendeva un gran numero di strumenti costruiti da Amati, Stradivari, Guarneri. In particolare entrò in trattative con gli eredi di Antonio Stradivari ottenendo più di dieci violini, altri strumenti non finiti oltre alle forme, agli stampi e ai ferri che si trovavano nella bottega del liutaio cremonese dopo la sua morte.
Carte e cimeli della collezione Cozio sono quindi di notevole interesse per gli studi liutari in generale e stradivariani in particolare (il Cozio fu in stretta corrispondenza con uno dei figli di Stradivari). Dei manoscritti Cozio esistono un inventario e un catalogo cartaceo; sono stati inoltre oggetto di studi e pubblicazioni da parte soprattutto di studiosi della liuteria. L'inventario è ripartito in tre sezioni comprendenti la prima i manoscritti autografi del Conte Cozio di Salabue e quelli stesi dai suoi segretari; la seconda le carte di autori vari rinvenute nel suo archivio; la terza il copialettere, le lettere dei suoi corrispondenti e le lettere degli inizi del XX secolo, non facenti parte dell'archivio Cozio ma interessanti per conoscere le ultime trattative che portarono a Cremona i manoscritti e ciò che rimaneva della sua collezione liutaria.